A piedi dal Cugino
Questo di Nunzio è un post vorticoso.
cfr. vorticatóre s. m. [der. di vortice, vorticare]. – Nome generico di dispositivo atto a conferire moto *vorticoso a una corrente fluida; ne sono esempî gli iniettori per motori endotermici, la palettatura all’entrata dell’aria nel combustore delle turbine a gas, ecc.
Appone con semplicità estrema un "mi sto avviando a piedi dal Cugino", fingendo di situare una cronachella, o forse un atto incipiente. Dove sta andando Nunzio: a trovare il cugino? il Cugino per antonomasia, non un cugino qualsiasi, ché di solito i cugini son tanti e generici, spesso parenti lontani a cui magari vogliamo pure bene. Sta andando "Dal Cugino", una trattoria storica in agro di Dipignano, muovendo "a piedi" da Cosenza, bardato contro un freddo forse interiore, probabilmente culturale, che non corrisponde alla temperatura reale ma a un paesaggio politico e di affetti. Di cui sentiamo la mancanza, ora che quel Cugino non c'è più. Certo il frame di un film famoso scopre un angolo innevato di chissà quale set, ma che molto somiglia a Foresta Sottana e a Chianu 'i Piru (dove ho svernato per quasi trent'anni, causa cani). Un vortice in cui il tepore è rinviato, meta di un'accoglienza a venire e ancora oggi possibile, grazie a Cesare, quel dolce cugino junior. Ma quell'avviarsi "a piedi" al tramonto, e non in auto, come nelle cenette e pure nelle ciambotte cosentine, dice di un cammino verso Santiago di Compostela. E così si ritorna alla metafisica e, per antifrasi, alla pochezza del mio horto conclusus, che non è quello di Derrida e nemmeno di Marco Belpoliti a proposito della foto di Aldo Moro.
Solo mi andava di appuntare che il post di Nunzio, per questi motivi e per altri che ora non so o non saprei dire, è commovente. Pura intimità di segreti pensieri non esibiti, piena resistenza al poetese.
"mi sto avviando a piedi dal Cugino"
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