Di Maio, ti prego, fattene una ragione


Ancora con 'sta cazzata del post-ideologico dove non c'è più destra e sinistra, dove "i fatti" non sarebbero né di destra né di sinistra. Ancora con 'sta canzoncina ripetuta all'infinito? Noncurante del "fatto" (guarda che è un "fatto") che il Movimento sta perdendo un voto ogni 30 secondi (e questo è un altro "fatto"). 

"Nulla è più pericoloso di un'idea, quando è l'unica che abbiamo" (Alain, in "Sistema delle belle arti", 1920). Oltretutto, non ti viene il dubbio che quell'assunto di base, buono solo per la tua capoccia, sia terribilmente di destra. Per chi ha avuto la fortuna di studiare un pochino, lo sa già dagli anni '40. Lo si deve a Émile-Auguste Chartier, detto Alain, pacifista, giornalista e filosofo. Purtroppo non vedi nemmeno la televisione, perché lo avresti sentito citare energicamente su la7 da Donald Sassoon.
Purtroppo non conosci nemmeno la storia del Movimento. Aldo Giannuli ne scriveva a chiare lettere ad agosto del 2012. (...) "Questo non significa che non si possano riconoscere per valide anche idee provenienti da campi ideologici diversi ed a volte contrapposti: la laicità è un potente correttivo dei furori ideologici, ma anche la laicità ha una sua dimensione ideologica ed esser laici non significa essere anti ideologici. Questo porta anche all’eterno mantra “Non siamo né di destra né di sinistra… stiamo sulla Luna”.
Capiamoci anche qui: scendendo nell’agone politico si entra in un campo in cui ci sono amici (affini, alleati: chiamateli come volete) e nemici. E questo pone il problema di distinguere gli uni dagli altri scegliendo una posizione più vicina ad alcuni e più lontana da altri. Anche chi pensa di non avere nessun possibile alleato su quel campo di battaglia (brutto sintomo di fondamentalismo, direi) ha però l’obbligo di distinguere i nemici fra loro: c’è il nemico principale e quello secondario, c’è il nemico immediato da combattere subito e quello in prospettiva che può aspettare, (…) quello più aggressivo e quello più disposto a trattare, quello assoluto che combatte per distruggerci e quello relativo ad una sola questione, quello più e quello meno pericoloso. Ed, in base al calcolo di convenienza, sceglieremo di combattere uno prima dell’altro o di dedicare più energie all'uno che all'altro, di concludere una tregua con qualcuno per dedicarci meglio all'altro. Anche fra gli eventuali alleati c’è da distinguere: c’è quello durevole e quello che è l’alleato di oggi ma anche il nemico di domani".
Hai capito? Ti prego rileggi quest’ultimo (profetico) passo, ne trarrai giovamento.
Il fatto è (ecco un altro "fatto") che hai consegnato il nostro Paese al governo più reazionario del secolo, hai contribuito a sdoganare lo stigma del buonismo, hai lasciato che si facesse palestra telematica anche con ilblogdellestelle.it  (ne parlava ieri, su Report, un programmatore pentito).
Hai fatto di peggio. Non so se per ignoranza o perché hai voluto credere alle peggiori bufale messe in circolazione dall'ultra-destra attraverso i sock puppets, gli account-fantasma che proliferano anche nel nostro blog. Non so, davvero non saprei dire se sei così credulone da "mmuccarti" qualsiasi mitologema su Soros e sulle ONG e da dimenticare chi è stato vicino al Movimento, fino a situarsi nei desiderata delle “Quirinarie”: Zagrebelski, Rodotà, Gino Strada (che vergogna la tua guerra “salviniana” alle ONG), Milena Gabanelli e altri che ora non mi sovvengono. Ti sei perso per strada i comboniani e Padre Zanotelli, i compagni di strada dell’acqua pubblica, e pure Don Gallo, il prete di strada amico di Beppe e De André. E continui ancora col né destra, né sinistra? Quanti voti il tuo masochismo ha deciso di perdere ancora? Come vedi, ti ho solo elencato alcuni “fatti”.


La filosofia, per Alain è essenzialmente pratica.  A partire dal 1906  mise a punto un vero e proprio genere letterario che lo caratterizza: i "Propos". Sergio Solmi, studioso di Alain e traduttore di una silloge di 101 Propos, definisce "intraducibile" questo termine e si accontenta di renderlo con "ragionamenti". Alain, Cento e un ragionamenti, a cura di S. Solmi, Einaudi, 1975. 
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 (occhio alla data: 15 maggio 2019)

“Gli italiani, generosissimi in tutto, 
non sono generosi quando si tratta di pensare”. 
Gadda





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